Mi è piaciuta l’immagine di uno
psicoanalista che dice: un bambino è come un
feudo degli adulti, un territorio in cui essi possono andare e venire a loro
piacimento, imponendo i loro criteri.
L’adolescenza è una
mutazione, possiamo dirla una seconda nascita, bisogna far morire il vecchio ma
l’adolescente non sa verso cosa va, cosa troverà?
A volte è veloce a volte
troppo veloce. Bisogna sopravvivere e non sempre si è preparati. Ci sono i cambiamenti dell’aspetto fisico,
delle funzioni fisiche, nulla è come prima. Nei maschi, c’è il mutamento del
tono di voce, è una cosa dolorosa. Porti il lutto della propria voce che ti ha
accompagnato per anni. C’è insicurezza, si ha il bisogno di libertà e nel
contempo il bisogno di essere controllati.
Si vorrebbe parlare da
adulti, ma non si hanno i mezzi. Si vorrebbe prendere parola ed essere
ascoltati attentamente. “Se ci è permesso di parlare, troppo spesso serve per farci giudicare, ma non a farci capire”.
Come il germoglio
l’adolescente deve uscire e abbandonare il vecchio bozzolo così soffocante. E’ il periodo più pieno di dolori è di gioie.
Fuggire fuori da sé gettandosi in avventure dubbie e fuggire dentro di sé,
chiudendosi dentro un guscio.
Giovanna, una giovane
adolescente disse “diventiamo duri, volgari, cattivi, ostinati a non voler
parlare con voi, a non volervi ascoltare, perché avete troppa tendenza a bandire
dalla vostra vita il sogno e la speranza, a pavoneggiarvi troppo” e ancora
parlando di se stessa….”Ci si sente come un appartamento in cui lavorano i
muratori e in cui non c’è un angolo tranquillo per riposare.”
Specialmente nella prima
adolescenza la riservatezza, la segretezza il privato della vita interiore sono
fondamentali. La segretezza è il più elementare e il più intimo dei processi di
costruzione del Sé.
E’ tipico nell’adolescenza
l’uso di “oggetti o fenomeni transizionali” come vestiti dei genitori, animali
domestici, ideologie, opinioni, musica,
sport, lettere, disegni, diari…” permettono all’adolescente di sperimentarsi in
uno spazio segreto all’interno di Sé e intorno al quale il Sé può differenziarsi.
Intermedi tra adulti e adolescenti, sono rigorosamente scelti spontaneamente. Evidenziano
il conflitto tra esibire la propria nascente intimità e nel contempo prolungare
la comunanza della propria intimità con i genitori. Sono un modo per mantenere
aperto il dialogo, senza dirlo apertamente per esempio i diari vengono lasciati
incustoditi in modo apparentemente
casuale, se però il genitore è sorpreso a curiosarvi, il bisogno di
riservatezza si rafforza e la comunicazione indiretta offerta dall’adolescente,
viene bruscamente interrotta.
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