sabato 4 giugno 2016

La segretezza nell'adolescenza

Mi è piaciuta l’immagine di uno psicoanalista che dice: un bambino è  come un feudo degli adulti, un territorio in cui essi possono andare e venire a loro piacimento, imponendo i loro criteri.
L’adolescenza è una mutazione, possiamo dirla una seconda nascita, bisogna far morire il vecchio ma l’adolescente non sa verso cosa va, cosa troverà?  
A volte è veloce a volte troppo veloce. Bisogna sopravvivere e non sempre si è preparati.  Ci sono i cambiamenti dell’aspetto fisico, delle funzioni fisiche, nulla è come prima. Nei maschi, c’è il mutamento del tono di voce, è una cosa dolorosa. Porti il lutto della propria voce che ti ha accompagnato per anni. C’è insicurezza, si ha il bisogno di libertà e nel contempo il bisogno di essere controllati.
Si vorrebbe parlare da adulti, ma non si hanno i mezzi. Si vorrebbe prendere parola ed essere ascoltati attentamente. “Se ci è permesso di parlare, troppo spesso  serve per farci giudicare, ma non a farci capire”.
Come il germoglio l’adolescente deve uscire e abbandonare il vecchio bozzolo così soffocante.  E’ il periodo più pieno di dolori è di gioie. Fuggire fuori da sé gettandosi in avventure dubbie e fuggire dentro di sé, chiudendosi dentro un guscio.
Giovanna, una giovane adolescente disse “diventiamo duri, volgari, cattivi, ostinati a non voler parlare con voi, a non volervi ascoltare, perché avete troppa tendenza a bandire dalla vostra vita il sogno e la speranza, a pavoneggiarvi troppo” e ancora parlando di se stessa….”Ci si sente come un appartamento in cui lavorano i muratori e in cui non c’è un angolo tranquillo per riposare.”
Specialmente nella prima adolescenza la riservatezza, la segretezza il privato della vita interiore sono fondamentali. La segretezza è il più elementare e il più intimo dei processi di costruzione del Sé.

E’ tipico nell’adolescenza l’uso di “oggetti o fenomeni transizionali” come vestiti dei genitori, animali domestici, ideologie, opinioni,  musica, sport, lettere, disegni, diari…” permettono all’adolescente di sperimentarsi in uno spazio segreto all’interno di Sé e intorno al quale il Sé può differenziarsi. Intermedi tra adulti e adolescenti, sono rigorosamente scelti spontaneamente. Evidenziano il conflitto tra esibire la propria nascente intimità e nel contempo prolungare la comunanza della propria intimità con i genitori. Sono un modo per mantenere aperto il dialogo, senza dirlo apertamente per esempio i diari vengono lasciati incustoditi  in modo apparentemente casuale, se però il genitore è sorpreso a curiosarvi, il bisogno di riservatezza si rafforza e la comunicazione indiretta offerta dall’adolescente, viene bruscamente interrotta.

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